Economia Circolare

Economia circolare e progetti sociali si integrano in Nepal

Il case history del Centre for Disabled Children Assistance

In questo approfondimento dedicato all’economia circolare, noi di Plannin’Around abbiamo il piacere di raccontare un esempio virtuoso che proviene dal Nepal, paese dell’Asia meridionale, terra di montagne e monaci buddisti. Questa storia ambientata a Kathmandu racconta di come un cambio di approccio all’economia, “circolarizzando” quello che è un sistema tradizionalmente lineare, oltre a portare evidenti benefici all’ambiente possa essere un propulsore per la microimprenditorialità e per il miglioramento delle condizioni sociali esattamente come lo fu l’invenzione del microcredito negli anni ’80.
È la storia del Centre for Disabled Children Assistance, un piccolo centro di accoglienza per disabili che promuove uguaglianza, rispetto, dignità ed inclusione dove prima era difficile incontrarle tra le strade polverose di Kathmandu. Tra tutte le attività proposte all’interno del centro, una in particolare ci ha profondamente colpito per la sua capacità di integrare così efficacemente innovazione e inclusione: stiamo parlando del Wheelchair Repair and Maintenance Program.

Nato da un’iniziativa della guida locale Mr. Dendi Sherpa, il Wheelchair Repair and Maintenance Program è un progetto messo a regime nel 2019 che coinvolge diversi ospiti del centro nella
riparazione di sedie a rotelle utilizzando componenti di recupero provenienti da altre sedie a rotelle rotte ed abbandonate.
Come abbiamo già avuto modo di discutere (vd articolo “Affrontare la Disabilità in Nepal – 19 ottobre) , è importante ricordare che con una popolazione di 30 milioni di persone di cui il 15% è affetto da disabilità, il Nepal spende meno dell’1% del PIL per la loro assistenza. Ciò causa un tasso di analfabetizzazione del 58% in questa categoria con il 35% dei minori di 5 anni ed il 60% dei maggiori di 5 anni che non frequentano nessun grado di istruzione a causa di difficoltà logistiche e carenza di personale per l’assistenza.
Per tali ragioni, in questo paese che soffre la mancanza di manodopera qualificata in grado di riparare sedie a rotelle e che non dispone nemmeno di un centro per la riparazione, il Wheelchair Repair and Maintenance Program si muove in controtendenza generando opportunità e fornendo un servizio basico per persone affette da disabilità motoria.

Nella fase di avvio dell’attività Mr. Dendi Sherpa ha dovuto affrontare varie sfide insieme agli ospiti del centro, come trovare dei professionisti in grado di insegnare la riparazione e la manutenzione delle sedie, trovare e raccogliere le sedie dismesse o abbandonate, sponsorizzare il progetto. Ma soprattutto, creare consapevolezza e convincere utenti, istituzioni legate alla disabilità, funzionari ed altri soggetti coinvolti che l’idea di riutilizzo e riparazione delle sedie a rotelle fosse possibile e realizzabile. E alla fine, ovviamente, ha dovuto raccogliere finanziamenti per il progetto.

 Il percorso professionalizzante

  • Comprensione del disegno di una sedia a rotelle, passaggio essenziale per introdurre i componenti di una sedia a rotelle, la loro funzione ed importanza.
  • Manutenzione dei componenti quali seduta, braccioli, schienale, poggiapiedi ecc.
  • Determinazione della taglia della sedia a rotelle: spiegazione della corretta misurazione della sedia, fondamentale per prescrivere la giusta taglia rispettando le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
  • Corretto utilizzo attrezzi e strumentazioni del mestiere.
  • Disposizioni per la sicurezza sul luogo di lavoro.
  • Rimozione di ruggine e sporco per eliminare il rischio di infezione e migliorare lo stato delle sedie.
  • Ritaglio di parti metalliche per creare nuovi pezzi di ricambio o per modificare direttamente quelli esistenti per rendere le sedie più ergonomiche.
  • Levigatura delle parti per eliminare imperfezioni o superfici ruvide che potrebbero comportare il rischio di ferimento durante l’uso della sedia.
  • Valutazione del risultato finale secondo le linee guida dell’OMS.

Economia circolare e il CDCA

L’economia circolare è un paradigma economico che si contrappone alla tradizionale economia lineare con l’obiettivo di ridurre il più possibile il consumo di risorse naturali e la produzione di rifiuti conseguenti all’immissione di beni e servizi nel mercato. Le fasi che articolano l’economia lineare sono le seguenti:

  1. estrazione di risorse
  2. produzione
  3. distribuzione
  4. consumo
  5. produzione di rifiuti

Il passaggio ad una economia circolare crea un sistema in grado di autorigenerarsi ed ottimizzare la gestione delle risorse mediante
l’inserimento di 3 fasi:

  1. progettazione
  2. riutilizzo o riparazione
  3. riciclaggio

Il Wheelchair Repair and Maintenance Program è un ottimo esempio di economia circolare poiché si inserisce nella seconda fase introdotta da questo modello: la riparazione di sedie a rotelle mediante l’utilizzo di parti di recupero permette di dare nuova vita a sedie danneggiate o dismesse valorizzando quello che a prima vista potrebbe sembrare un rifiuto destinato alla discarica.

Va detto che la fase cruciale introdotta dall’economia circolare è sicuramente la progettazione di un prodotto con il fine di allungarne il ciclo di vita dandogli caratteristiche quali modularità, riparabilità e maggiore resistenza. Nel caso di prodotti monouso come gran parte degli imballaggi la progettazione conferisce caratteristiche di facile riciclabilità o ancora meglio compostabilità.
Queste 3 fasi hanno fatto importanti passi avanti nel mondo occidentale, specialmente a livello di riciclaggio, tuttavia ci vorranno anni affinché le persone di tutto il pianeta riescano ad eliminare il concetto di rifiuto come costo e trasformarlo in risorsa. Ancora oggi, nonostante il mondo sia sommerso di rifiuti, non appena qualcosa si rompe diventa quasi automatico sostituirlo e comprarlo nuovo.
Capita però che non tutti se lo possano permettere, soprattutto in paesi con un’economia stagnante ed arretrata, ed è in questi paesi che persone d’ingegno fanno di necessità virtù e diventano pionieri di nuove realtà.

L’impatto sulla comunità

l’importanza del progetto di Mr. Dendi Sherpa è cruciale non solo per i ragazzi del centro, ma per la comunità nepalese in generale. Il servizio offerto da parte del CDCA offre la possibilità di procurare e riparare materiali ausiliari e di supporto alla disabilità fisica sia ai ragazzi del centro, che ai privati.
Questo tipo di servizio, purtroppo, è estremamente limitato in Nepal, nonostante ci sia un’esigenza pressante di attività volte all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati. Basti pensare che nell’ultimo mese, gli operatori del Wheelchair Repair Program hanno ricevuto l’incarico da parte del principale ospedale di Kathmandu di realizzare 50 sedie a rotelle da utilizzare nei loro reparti. Sedie che altrimenti sarebbero state disponibili solo in caso di donazioni da parte di paesi esteri.

I ragazzi, formati internamente al CDCA e supervisionati da professionisti, lavorano seguendo la legislazione nepalese e grazie al lavoro svolto riescono a percepire una retribuzione che permette loro di essere dei cittadini autonomi. Questo progetto non solo garantisce un sostentamento pratico ed economico importante ai lavoratori disabili ed al CDCA, ma produce un impatto sociale senza precedenti per la comunità. 

Ti piace scrivere? Hai una storia da raccontare? Vuoi imparare come farlo? Unisciti a noi e condividi le tue idee sul nostro blog.

Diventa content writer!

Condividi questo post!

 

Iscriviti alla newsletter di Plannin’Around! 

Potrai rimanere aggiornato sui nostri progetti, sulle nuove opportunità di volontariato e sulle storie delle nostre organizzazioni partner. Ricevi ogni mese nuove idee per  diffondere la cultura del volontariato, della progettazione e della partecipazione nel mondo. Compila i campi qui a destra, ti aspettiamo!

    VUoi candidarti a questo progetto?

    Per candidarti a questo progetto invia una mail all’indirizzo hello@planninaround.org con oggetto: “Candidatura – [Nome progetto]” che riporti:

    • Nome e Cognome;
    • Numero di telefono;
    • Luogo di residenza;
    • Descrizione sintetica (max 1000 caratteri) dell’idea di progetto che vorresti realizzare, obiettivo e le attività da proporre;
    • Le motivazioni (max 1000 caratteri) per cui vorresti partecipare a questo progetto;
    • Allegare CV in pdf (max 3 pagine).

    Dopo aver inviato la tua candidatura completa di tutti i dati richiesti, riceverai una mail con il link per prenotare il colloquio conoscitivo online.

    La conferma della candidatura ti verrà comunicata via mail nelle date concordate durante il colloquio.

    L’iscrizione si considera completa quando riceverai esito positivo alla tua candidatura e invierai entro i termini previsti la quota di partecipazione al corso di formazione e i documenti di adesione al progetto.

    VUoi candidarti a questo progetto?

    Per candidarti a questo progetto invia una mail all’indirizzo hello@planninaround.org con oggetto: “Candidatura – [Nome progetto]” che riporti:

    • Nome e Cognome;
    • Numero di telefono;
    • Luogo di residenza;
    • Le motivazioni (max 1000 caratteri) per cui vorresti partecipare a questo progetto;
    • Allegare CV in pdf (max 3 pagine).

    Dopo aver inviato la tua candidatura completa di tutti i dati richiesti, riceverai una mail con il link per prenotare il colloquio conoscitivo online.

    La conferma della candidatura ti verrà comunicata via mail nelle date concordate durante il colloquio.

    L’iscrizione si considera completa quando riceverai esito positivo alla tua candidatura e invierai entro i termini previsti la quota di partecipazione al corso di formazione e i documenti di adesione al progetto.

    Questo sito utilizza cookies. Hai il diritto di scegliere se abilitare i cookies statistici e di profilazione Abilitando questi cookies cliccando sul pulsante o proseguendo nella navigazione, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.