Nel decimo episodio del Talkin un’intervista un po’ diversa, che oscilla dal divertente al commovente: Francesco con Alessandro Milani, milanese e coach dei Panafrica United, una storia di integrazione con lo sport nel cuore della periferia di Milano.
Il progetto Panafrica United è nato per poter un giorno non esistere più. Ma non è proprio questo quello che fanno i grandi campioni? Ritirarsi quando hanno concluso la loro missione di tenere uniti ed emozionare tutti i loro tifosi (e loro stessi)?
La squadra ha mosso i suoi primi allunghi sul campo dell’associazione sportiva ASD GS Bresso 4 , vicino al Parco Nord appena fuori Milano, che dal 2016 ha ospitato gli allenamenti e le partite dei giovani atleti del Panafrica.
L’idea di costruire una squadra composta interamente da giovani richiedenti asilo provenienti da diversi Paesi dell’Africa sub-sahariana, tutti ospiti del Centro di accoglienza straordinario gestito a Bresso dalla Croce rossa italiana, è venuta proprio quell’anno ad Alessandro Milani.
Il nostro ospite è giornalista, speaker radiofonico, insegnante di scrittura ed eccezionale storyteller, per tre anni ha guidato da presidente-allenatore i suoi nerissimi e talentuosissimi atleti.
Travolgendo ogni tipologia di avversari, stravincendo il campionato, recuperando in pochi minuti tre goal di differenza con una squadra di prima categoria mentre compivano il tradizionale mese di Ramadan, i ragazzi del Panafrica si sono fatti conoscere in tutta la Lombardia per la loro bravura e la loro carica sul campo, importate attraverso il deserto e il mare da mondi sconosciuti insieme, a volte, a storie che non vogliono nemmeno raccontare.
Alessandro è come l’abbiamo descritto e anche di più. E’ diventato “papà” di tanti ragazzi arrivati in Italia da soli, attraverso sacrifici e sofferenze, e ha insegnato loro il gioco di squadra, l’italiano, l’importanza delle regole e la bellezza dei successi veri, quelli che ti guadagni con la fatica e con l’infinita grinta nell’affrontare questa magnifica vita.
Una storia di ironico, schietto e semplicissimo buon occhio per le necessità della propria comunità, tradotto in un fortunato progetto sociale.
Tante storie uniche, scritte anche nella nostra lingua grazie all’intervento di un altro personaggio eccezionale, ospite del decimo episodio di Talkin’Around.